Monumenti

Ultima modifica 30 novembre 2018

Chiesa parrocchiale di Civello
La Chiesa parrocchiale di Civello, dedicata ai Santi Cosma e Damiano, posta in posizione panoramica nelle vicinanze della residua torre dei castello, è considerata la più antica. Se ne fa già cenno nella seconda metà del 1200 in occasione appunto della costruzione del fortilizio, ma la dedica la farebbe risalire ai secoli precedenti l'anno Mille. Resta comunque il fatto che l'attuale costruzione è un rifacimento effettuato nella seconda metà dei 1700 (e poi completata nel secolo successivo).
Quattro sono le pale d'altare che ornano la chiesa di Civello. L'una raffigura la Vergine con Bambino e i Santi Ambrogio e Agostino, Lucia e Caterina; un’altra un Cristo Giudice con i Santi Lorenzo ed Eustachio, e le sante Cecilia e Agnese. In entrambe le composizioni i santi sono in piedi, le sante inginocchiate in primo piano. La prima è del Procaccini ed è databile intorno ai primi anni del Seicento; a quegli stessi anni risale il Cristo Giudice del Cerano, giovane pittore sui trent'anni, ma già compiutamente padrone dell'arte.
Il Procaccini e il Cerano eseguirono questi lavori per la chiesa di San Lorenzo (appena fuori le mura della città di Corno), ristrutturata verso la fine del Cinquecento. Tutte da ricostruire le circostanze del loro trasferimento da Como a Civello.
Una terza pala raffigura la Madonna con Bambino e i Santi Cosma e Damiano ed è collocata al centro dell'abside, mentre la quarta che ha per soggetto la Madonna con Bambino e San Carlo si trova nella cappella laterale sinistra. La Madonna con i Santi patroni Cosma e Damiano risulta opera anonima di pretta fattura secentesca, mentre la Madonna con San Carlo può essere collocata nel secolo successivo e qualcuno vorrebbe attribuirla a Carlo Innocenzo Carloni (1686-1775).
Nella sacrestia sono conservate una pregevole riproduzione del Cristo Morto di Andrea Mantegna (1431-1506) e una tela di dimensioni modeste ma di buona fattura raffigurante il Martirio di Sant'Agata.


Chiesa Parrocchiale di Maccio
Chiesetta MaccioL’antica Chiesa Parrocchiale di Maccio, di probabili origini Paleocristiane (secoli V- VI), rifatta nel '400 e poi nel sei-settecento, è dedicata a Santa Maria Assunta e si affaccia con la sua pregiata scalinata sulla piazza posta nel centro storico dell'abitato. Particolarmente interessante è l'interno per la ricchezza degli affreschi e ancora più delle decorazioni a stucco realizzate da Giovanni Maria Aliprandi dal 1650 al 1740 circa, in concomitanza con i lavori di innalzamento e di allungamento, verso l'attuale piazza, dell'antico fabbricato sacro.
L’attuale Parrocchiale è stata costruita alla fine dell'Ottocento. Il più antico dipinto custodito al suo interno è la pala raffigurante la Beata Vergine Assunta in cielo proveniente dal presbiterio dell'ex chiesa parrocchiale. Sul bordo inferiore è leggibile un’iscrizione latina attraverso la quale è possibile attribuire l’opera a Cesare Carpano che la realizzò nel 1595.
Nativo di Corno (1533-1604), il Carpano apparteneva a una famiglia di pittori e decoratori attivi in città dalla seconda metà del Cinquecento fino al primo quarto del Seicento.
Altre quattro tele nella chiesa di Maccio raffigurano rispettivamente la Nascita di Maria attribuita a Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto (1591-1652), la Visitazione, l'Estasi di San Francesco e La Sacra Famiglia. Le prime tre sono opere seicentesche, l'ultima è di Carlo Mauri (1941).
Un'altra Sacra Famiglia è custodita in sacrestia. E' un dipinto ovale (olio su tela) incastonato in una massiccia cornice di legno dorato e intagliato.
Sulle due pareti laterali nel 1932 furono collocati i due grandi «teleri» del pittore Eliseo Fumagalli, raffiguranti l'uno la Nascita del Signore, l'altro la sua Crocifissione.
Le decorazioni e gli affreschi della cupola e della sezione inferiore della navata, realizzati tra il 1938 e il 1939, sono opera rispettivamente di Fedele Martinelli, di Bizzarone, e del torinese Carlo Morgari.


Torre Rusca
TorreLa Torre è l'unico resto del castello edificato dai Rusca, potente famiglia del luogo, nel XIII secolo. Il resto dell'edificio venne distrutto dagli spagnoli nel 1527, durante le lotte contro Gian Giacomo Medici, detto il Medeghino.

  


 

 

 

 


Villa Balestrini
La novecentesca Villa Balestrini, oggi di proprietà comunale, è nel cuore di Villa Guardia di cui costituisce un importante polmone verde grazie al grande e pregiato parco che la circonda, punto di riferimento fondamentale per la vita sociale e culturale del paese: al suo interno sono collocati l’edificio che ospita la Biblioteca Comunale ed una bella struttura per gli spettacoli all’aperto che animano una rassegna estiva di cinema, teatro e musica.

 

 


Villa Mugiasca
L’edificio di Villa Guardia dotato di maggiore rilevanza architettonica è sicuramente la villa neoclassica in località Mosino, la cui costruzione fu affidata alla fine del 1700 dal vescovo Gian Battista Mugiasca all'architetto Simone Cantoni, autore anche del disegno per la facciata della chiesa di Civello.
Il primo progetto risale al 1788, ma l'esecuzione dovette cominciare nel 1792. Infatti nei «taccuini» dell'architetto, si trova una prima annotazione per Mosino sotto la data del 22 novembre 1792: «In Mosino, dall'Ill.mo sig. conte Mugiasca a conto delle opere di Mosino... zecchini 60».
Il 24 gennaio 1800 i taccuini ci aggiornano sull'impegno dell'architetto a progettare l'intero complesso di Mosino: «Dal sig. conte Giacomo Mugiasca brevi manu per dissegni e diete, accordi, visite ecc. fatte per la sua casa di campagna a Mosino, compresovi li giardini, fontane, doppo li 22 dic. 1795 fino a oggi, della qual partita son contento e soddisfatto, zecchini 70».
Nel cosiddetto «Giornale architettonico» del Cantoni, ecco ancora nel 1806, una nota relativa alla progettazione delle facciate della villa: «Dal 5 maggio al 15 maggio fatto un altro disegno, cioè il terzo per la facciata di Mosino verso tramontana»; ed ancora: «Dal 5 alli l0 luglio, a Muccio, disegnato per la facciatina a levante del Giardino di Mosino per la terza volta con le misure fa-voritemi dal Polti che per non esser mai giuste debbo fare anche il quarto disegno».
Il 18 luglio 1813 il Cantoni figura presente in casa Mugiasca, ed ancora il 19 ottobre, in concomitanza con i lavori di ampliamento della chiesa parrocchiale di Civello.

 


Villa “La Macciasca"
“La Macciasca" è una bella villa seicentesca, già proprietà dei conti Sebregondi. Costruita praticamente al confine con il territorio di Lurate Caccivio la villa, o meglio l'annessa cappella che ospita i resti di Santa Gaudenzia, sin dalle origini era frequentata (si parla della seconda metà del 1500) anche da fedeli provenienti dal paese confinante.